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di ANDREA DI BELLA
Aria di grandi novità nel padiglione 5 del Lingotto Fiere di Torino, che ospita le attività di educazione targate Slow Food al Salone del Gusto e Terra Madre, dal 23 al 27 ottobre 2014.
Esordio della Scuola di Cucina, che rivoluziona il rapporto tra cuochi e pubblico: non più semplici show, ma una formula che coinvolge direttamente gli spettatori. Due ore di lezione, 25 partecipanti per instaurare un dialogo diretto con lo chef, ambiente studiato ad hoc per seguire passo passo la nascita di un piatto d’alta gastronomia o della tradizione popolare, proprio come avviene nella cucina di un ristorante.
A condurre il gioco, i grandi nomi della sfera italiana e internazionale. Dal ristorante Nerua del museo Guggenheim di Bilbao arriva lo stellato Josean Alija, mentre dal Brasile risponde all’appello Regina Tchelly, vera artista della cucina degli avanzi. Il genovese Luca Collami svela i trucchi per preparare polpi, seppie e calamaretti con cotture veloci e risultati eccellenti, mentre da Niko Romito si imparano le tecniche di cottura delle carni.
Quello del Salone è un assaggio dei Corsi amatoriali e due Master di Scuola di Cucina organizzati a Pollenzo dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche.
E accanto alla cucina, la Fucina. E sì, proprio una Fucina di Pane e Pizza, a cura dei maestri dei corsi di Alto Apprendistato dell’Università di Scienze Gastronomiche. I panettieri fanno luce sul loro mestiere: si parla di grani d’annata, lieviti madre e poolish, per finire con le mani in pasta, mentre i pizzaioli propongono una pizza d’autore realizzata con i prodotti dell’Arca del Gusto e dei Presìdi Slow Food e il loro cavallo di battaglia, tutto da assaggiare.
E ora diciamocelo: il cocktail di un grande bartender non ha nulla da invidiare al piatto di un
grande chef. Ecco allora per la prima volta gli appuntamenti dedicati alla Mixology, ovvero l’arte del bere miscelato, presentata dai suoi migliori esponenti.
Per chi vuole scoprire la storia del gin, come nasce e come si fa la tequila. Oppure come preparare un vero drink a opera d’arte per lasciare gli amici senza fiato. Questo e altro si può imparare seguendo le acrobazie di Dom Costa, che ripercorre la storia del cocktail dagli albori fino ai giorni nostri, gli abbinamenti di Dario Comini, deus ex machina del Nottingham Forest, tempio della miscelazione molecolare a Milano, o di Deise Novakoski, tra le bartender brasiliane più esperte.
Gli immancabili Laboratori del Gusto accompagnano i partecipanti in un viaggio agli angoli del pianeta, con tappe intriganti e particolarmente esotiche. Pronti a scoprire il cibo di strada di Delhi, le tradizioni che accompagnano il rito del tè giapponese, gli abbinamenti di birre e vini con i Sigari Toscani e il magico mondo dei rum caraibici.
Quest’anno viene dedicata un’intera sala alla birra e proposte importanti novità anche sul fronte vinoso: conquista un ruolo da assoluto protagonista il rapporto con il territorio, per una
degustazione che non si limita alla semplice analisi sensoriale, ma è guidata dalla storia, la cultura, l’ambiente e la società che rendono unico ogni luogo e dunque ogni vino.
Immancabile la grande presentazione della guida Slow Wine 2015 di Slow Food Editore, un momento unico in cui scoprire le migliori etichette d’Italia. Con 1000 vini provenienti da 500 aziende italiane selezionate, la degustazione è un viaggio, calice alla mano, alla scoperta della storia enologica della Penisola.
Il programma si arricchisce inoltre di sei Incontri con l’Autore d’eccezione, per ascoltare veri e propri maestri dell’enologia e gastronomia internazionale, nel salotto buono del Salone del Gusto e Terra Madre.