Edizioni regionali
Zone di interesse
di ANDREA DI BELLA
Si riuniscono dall'8 al 10 novembre 2013 gli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino.
L’8 novembre si svolgeranno in contemporanea tre tavoli di lavoro nelle sedi di Bagno di Romagna (Fc), Poppi-Badia Prataglia (Ar) e Santa Sofia (Fc). Parteciperanno esperti, delegati dei Presìdi Slow Food e delle Comunità di Terra Madre, rappresentanze delle realtà produttive e agropastorali provenienti da tutte le regioni della dorsale appenninica.
I temi in discussione saranno, rispettivamente, il turismo consapevole, le risorse ambientali come potenzialità o vincolo, il contadino “a triplice attitudine”, che è allo stesso tempo coltivatore ma anche guardiano e promotore del territorio. I lavori saranno illustrati il giorno seguente, a Bagno di Romagna (Fc), alla presenza di diverse autorità nazionali e regionali e del presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese.
L’idea è quella di proporre una nuova idea di montagna partendo da due grandi temi drammaticamente attuali: i giovani e il lavoro.
E’ solo attraverso il mantenimento di adeguati servizi che la montagna rimane appetibile alle imprese e può pensare di rinascere; altrimenti ci si rende complici del suo accompagnamento a una lenta, ma inevitabile, morte.
Gli Appennini sono un sistema montuoso lungo circa 1.300 km che attraversa tutta la penisola italiana da nord a sud. L’estremità settentrionale è costituita dal Colle di Cadibona, mentre quella meridionale è data dalla punta estrema dell’Aspromonte, in Calabria, di fronte allo stretto di Messina.
Nel versante tirrenico l’Appennino arriva a lambire la costa in Liguria, mentre è bordato dai rilievi dell’Antiappennino tirrenico in Toscana, Umbria, Lazio, e Campania; in Basilicata e in Calabria gli Appennini toccano nuovamente il mare. Nel versante adriatico le catene appenniniche digradano nella Pianura Padana in Emilia-Romagna, toccano il mare nelle Marche, in Abruzzo e nel Molise, mentre in Puglia l’Antiappennino adriatico si interpone tra la catena appenninica e il mare.
Dalla necessità di confrontare le diverse realtà di un territorio così variegato e complesso, in modo da proporre esempi virtuosi (quali le Comunità del cibo Slow Food) e per tracciare le linee guida del rilancio di queste montagne, nascono gli Stati Generali delle Comunità dell'Appennino.
“Solo creando le condizioni affinché le nuove generazioni restino nelle comunità di origine, gli Appennini potranno continuare a vivere attivamente ed essere terra ricca di fermenti sociali, culturali ed economici. Queste terre, trascurate per seguire un deviante concetto di progresso e di modernità, per una più banale miopia programmatica o, ancor peggio, per incuria, hanno bisogno di giovani che vi riportino la vita e l’operosità. È fondamentale fare emergere con forza l’importanza strategica del territorio in quanto capace di creare, mantenere e gestire risorse fondamentali per tutti come l’acqua, l’aria, la terra e la sua straordinaria complessità espressa da una biodiversità unica; un ambiente che dovrebbe vivere di attività produttive funzionali al territorio in cui operano, forme di turismo sostenibile e di agricoltura di qualità" commenta Sonia Chellini, presidente Slow Food Umbria e fautrice del progetto.