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di: ANDREA DI BELLA
Si è alzato il sipario su “Cheese 2013” a Bra, nona edizione, a bordo dell’Arca del Gusto, e sul palco dell’inaugurazione nessun rappresentante della politica, per scelta, a parte la padrona di casa, il sindaco Bruna Sibille.
Si è partiti all’insegna della Resistenza Casearia, giunta alla sua terza edizione e destinata a pastori, produttori, affinatori che, a dispetto delle difficoltà legislative e di mercato, tra bandi, norme complicate e pascoli fantasma, riescono a realizzare formaggi straordinari.
È stato Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, a premiare Agron Gryka, produttore del Presidio Slow Food della Provola delle Madonie (Sicilia); Randolph Hodgson, proprietario di Neal's Yard Dairy (Regno Unito); Mary Holbrook, produttrice di formaggi di capra di Bath (Regno Unito); Mosè Manni, produttore del Presidio Slow Food del bitto storico (Lombardia); Sider Sedefchev, allevatore di pecora karakachan, Presidio Slow Food (Bulgaria); Matteo Pesenti, malgaro del Presidio Slow Food dello stracchino all'antica delle valli Orobiche (Lombardia).
“Cheese è patrimonio di Bra tanto quanto lo è di coloro che oggi sono rappresentati su questo palco: uomini e donne che hanno dimostrato la capacità di mettere a reddito il saper fare, permettendo alle famiglie di prosperare, ai giovani di dare il loro contributo al progresso della società, all’economia pubblica di sostenersi grazie all’impegno di tutti”, così ha esordito il sindaco di Bra Bruna Sibille.
La cerimonia è quindi proseguita con la premiazione dei protagonisti di Resistenza Casearia, con momenti di commozione da parte di qualche produttore, che hanno reso ancora più vero questo premio.
“La commozione di queste persone ci fa andare avanti”, afferma con decisione Carlo Petrini, il Presidente di Slow Food. “Quest’anno il palcoscenico è interamente occupato da pastori veri, da malgari, Cheese sono loro. Queste realtà sono le vere risorse dell’economia”.
“Noi di Slow Food siamo stati additati all’inizio della nostra storia come poeti e utopisti, dando un significato distorto di due parole bellissime: Poesia e Utopia. Guai a un Paese che non ha la Poesia! Tutti insieme possiamo farcela”, ha proseguito tra gli applausi Carlo Petrini, “Un Paese sarà vivo finchè ha Poesia: questa è economia vera, reale e questi lavori sono un progetto di vita”.
E Carlin conclude inneggiando la Scuola di Alto Apprendistato dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo che ha avviato corsi per panettieri, salumai, affinatori di formaggi, mastri birrai, pizzaioli. “Le nuove generazioni sono loro: questa è poesia e utopia“!
“L’attuale crisi ci sta dimostrando come la poesia vede molto più in là di tanti economisti. Dico infine ai politici seduti nelle prime file: l’utopia è l’essenza della politica. Prendere un’utopia e farla diventare realtà, questa è politica. Tutto il resto non conta.”
E via tutti al taglio del nastro, che quest’anno è toccato simbolicamente a un bambino, sotto lo sguardo compiaciuto di Carlin Petrini e di Bruna Sibille. Il grande evento dedicato a casari, pastori e affinatori che arrivano a Bra da tutto il mondo è partito.