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Danilo Cadeddu è un giovane chef, di soli 26 anni, ma con tanta voglia di realizzarsi e di grande intraprendenza. La sua carriera lavorativa è iniziata di recente, infatti, risale all’estate del 2006 il suo primo ingaggio, dopo aver completato gli studi. Il battesimo in cucina avviene presso l’Ala Birdi, un villaggio turistico ad Arborea, dove ha iniziato da gradino più basso, come il lavapiatti, ma proprio lì con l’esperienza sul campo, ha capito che, con la passione e l’impegno, avrebbe potuto cambiare il suo ruolo nell’ambito del mondo della ristorazione.
L'estate seguente nel 2007 lo stesso chef, con il quale aveva lavorato fino a quel momento, decide di dargli un’opportunità e Danilo lo segue a Santa Teresa di Gallura al "Borgo Saraceno" hotel 4 stelle, dove a poco a poco è stato iniziato ai segreti della cucina, è durante questa esperienza che Danilo ha deciso che diventare chef sarebbe stato il suo obiettivo.
All’inizio del 2008, in gennaio, viene assunto da Patrizia, la sua maestra nonché titolare, dell’omonimo ristorante a Is Arenas. E’ proprio qui che ha la scuola più importante, inizia la sua crescita sia al livello professionale che personale e il tutto avviene in maniera esponenziale.
Nel marzo del 2013 viene promosso Chef del ristorante " Da Patrizia”. Il ristorante "Da Patrizia" è situato nella struttura del Golf Club Is Arenas a Narbolia (OR) tel.+39 334 3358422.
Sei giovanissimo, perché hai deciso di intraprendere questa professione?
Ho cominciato per necessità, mentre andavo a scuola, l’inverno studiavo e durante l’estete mi trovavo sempre un lavoro per impiegare il tempo. Poi l’esperienza scolastica non è stata delle migliori così non ho proseguito e ho deciso che questo mondo poteva appartenermi. La passione è stata la spinta più importante.
Poiché lei è così giovane credo che non abbia ancora avuto opportunità lavorative al di fuori della Sardegna …
Quella in corso è la settima stagione di lavoro che faccio, al momento credo che sia importante per me consolidare le basi e le conoscenze che ho acquisito, mettendole in pratica con il lavoro e soprattutto con l’affiancamento a colleghi che possono trasferirmi la propria esperienza.
Lei guarda le molte trasmissioni che ci sono in televisione in questo periodo? Crede che si possano imparare anche dalla tv i segreti degli chef stellati?
Devo premettere che io non guardo molto la televisione, se a volte casualmente mi capita, devo confessare che sono un po’ scettico. Credo che sia abbastanza lontano dalla realtà, forse ci sono ristoranti in cui si lavora in quel modo, ma io ho i miei dubbi, sarà tutto in funzione dello spettacolo, se penso alle urla che fa lo chef Ramsey …
Chi assaggia la cucina della Sardegna che cosa trova?
Questa è una regione molto singolare, secondo le zone si trovano dei microclimi che conferiscono alla cucina profumi e aromi unici. Avere sia il mare che la montagna dà alla cucina un tocco particolare, e soprattutto difficile da replicare altrove. E’ una cucina molto legata alla tradizione, ch si tramanda di madre in figlia, e pensi che quasi ogni paese, qui ha il suo piatto tipico.
Nel tuo menù prediligi più i piatti di terra o di mare?
In questo contesto il menù è composto per l’80 % da piatti di mare, lavoriamo il pesce perché siamo a 40 Km dalla laguna di Marceddì (zona molto pescosa a sud del Golfo di Oristano n.d.r.), lì vengono pescate molte varietà dalle arselle alle cozze, dalle spigole alle anguille.
Una peculiarità della tua cucina?
Lavoriamo molto sulla stagionalità quindi soprattutto d’estate le verdure hanno un posto importante, mentre l’inverno la nostra specialità sono i carciofi, che qui hanno una stagione molto lunga da settembre a marzo.
La vostra una cucina rispecchia più lai tradizione o è innovativa?
Sicuramente è più basata sulla tradizione, ad esempio facciamo gli Gnocchetti alla campidanese, preparati con il ragù di maiale e le spezie. Alcuni piatti li facciamo anche a richiesta del cliente, avendo anche un turismo internazionale. Pensi che il nostro menù ha trenta piatti solo di pesce.
Sardegna per sempre?
No assolutamente, credo che per la mia formazione professionale sia importante andare all’estero e quindi cercherò di imparare cucine diverse come quella messicana o giapponese, quindi credo che l’Inghilterra sarà la prossima meta, lì la moltitudine delle etnie mi darà questa opportunità.