Di Federica Pagliarone -
Sarà forse perchè cerchiamo conforto nel cibo, ma mangiamo alimenti più calorici in tempi “di magra”, ovvero in tempi duri come durante una crisi economica.
Lo rivela uno studio di Juliano Laran della University of Miami School of Business Administration pubblicato sulla rivista Psychological Science.
In una serie di esperimenti Laran ha visto che, quando percepiamo una situazione di avversità, tendiamo a preferire i cibi più calorici e a mangiarne di più. E' probabilmente un meccanismo atavico che usavano i nostri antenati per non rimanere “a secco” quando dovevano affrontare periodi di scarsità di cibo.
In un primo esperimento gli esperti hanno confrontato la quantità di cibo consumata da volontari: una parte dei quali veniva influenzata da frasi che trasmettevano senso d’incertezza e avversità; l'altra alla quale venivano dette frasi emotivamente neutrali. Ebbene i primi hanno consumato in media il 40% di cibo in più.
In un secondo esperimento gli esperti hanno imbrogliato il campione dicendo loro che dovevano assaggiare un nuovo tipo di caramelle al cioccolato e che dovevano dare un'opinione sul loro gusto.
Gli sperimentatori hanno detto in un caso che i confettini erano fatti di cioccolato ipercalorico, nel secondo che invece erano di cioccolata a basso contenuto calorico. Hanno proposto quindi i due tipi di cioccolatini (in realtà erano identici) al campione facendo loro ascoltare frasi che trasmettevano incertezza sul futuro e poi frasi neutrali.
Nel primo caso, i volontari hanno mangiato il 70% in più di confettini a “alto contenuto calorico”, nel secondo caso non vi è stata differenza nella scelta tra i due tipi di caramelle al cioccolato.
Anche se i confettini erano identici, i partecipanti, percependo una situazione di avversità, ne hanno mangiato di più solo perchè le credevano più caloriche, segno, secondo gli esperti, che in tempi di crisi ci rivolgiamo a cibi con un più elevato contenuto calorico.