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La Locanda della Fortuna è una affascinante residenza di campagna immersa nel verde delle colline di Oriolo dei Fichi, in mezzo alle vigne, agli ulivi e ai pini marittimi che caratterizzano il paesaggio di questo angolo di Romagna.
A pochi minuti dal centro di Faenza, famosa per la sua tradizione ceramica, l’Agriturismo di Susanna Samorè è un luogo ideale per rigeneranti passeggiate lontano dai rumori urbani, per stare a contatto con la natura, per scoprire luoghi di grande fascino e poco conosciuti come la medievale Torre di Oriolo, unica al mondo per la sua geometria, per visitare l’antico borgo di Brisighella, per raggiungere Ravenna, imperdibile per la storia e per la ricchezza dei suoi tesori.
La Locanda della Fortuna è un luogo dove il tempo si ferma e si può ancora sognare, dove si può stare in pace con il cinguettio degli uccelli la mattina e il canto della civetta prima di andare a letto.
Primo fra tutti i requisiti che Susanna ha voluto per il suo Agriturismo è quello di poter offrire ai suoi clienti il piacere del riposo: le stanze della Locanda quindi, oltre ad esprimere un gusto semplice ma raffinato, sono ambienti silenziosi, circondati dalla quiete, sono dotate di letti di pregiata ricercatezza, di rustici camini a legna, sono camere intime e accoglienti, arredate con mobili antichi, vestite da morbidi tessuti ricamati, con travi a vista, tetto in cotto, muri in pietra.
Tutto riporta alle atmosfere dimenticate di un tempo, ma lo stile inconfondibile del country è unito ai confort dei giorni odierni: ogni ambiente è dotato di tv, di connessione wifi gratuita e di linea telefono e fax.
Le cinque stanze, una con cucina, e la suite sono spaziose e confortevoli, di pregio nei dettagli e in quasi tutte è possibile aggiungere un terzo letto o una culla.
Altro aspetto molto curato è l’offerta gastronomica: alla Locanda lo chef propone, giorno dopo giorno, piatti tipici della antica tradizione romagnola, fedeli alle storiche ricette o reinterpretati in base ai gusti e alle esigenze alimentari che negli anni sono cambiate.
Punti fermi invece, rimangono l’utilizzo di prodotti autoctoni, sempre protagonisti dei suoi piatti e spesso acquistati dalle aziende “vicine di casa” della Locanda, e il rigoroso rispetto delle stagioni.
Ecco allora che gli ospiti potranno godere di ricche colazioni servite sotto il portico o a bordo piscina, di deliziosi pranzi consumati nelle atmosfere di casa e di raffinate cene a lume di candela servite all’aperto.
Nascosto tra gli ulivi secolari, il giardino è il protagonista delle serate estive, quelle sotto le stelle, allietate dal profumo delle erbe aromatiche nel vicino orto, della lavanda e delle ginestre.
Lo spettacolo del tramonto sulla valle, con le lucciole che nelle lunghe serate di Giugno arrivano ad illuminare la notte, rendono la Locanda un ambiente suggestivo.
Ancora … c’è la piscina, affacciata sulla valle, dalla quale si può godere di una panorama incantevole (Susanna mette a disposizione degli ospiti anche i teli da bagno) e, da quest’anno, protetta da una grande vela di tela bianca che la rende un angolo perfetto per rilassarsi al riparo dai raggi del sole di mezzogiorno o dall’umidità tipica delle calde serate estive.
Infine ci sono le serate “pensate” da Susanna, quelle nelle quali vuole condividere con gli ospiti le sue passioni: in primis, la musica, quella del pianoforte che ha la capacità di creare atmosfere magiche e preziose.
Durante le “Cene con il Pianista”, le note di altri tempi, le melodie nate dalle mani degli artisti, lasciano nei presenti sensazioni forti e ricordi piacevoli.
Poi, dal suo forte legame con il territorio e con i prodotti che crescono su queste terre nascono le “Cene a Tema”: a cadenza mensile, viene presentata una delle grandi eccellenze della Romagna, scelta in base alla stagionalità e, attorno a questa, lo chef costruisce un intero menù.
Sempre, invece, durante tutto l’anno, nei calici vengono proposti i vini delle terre di Romagna, identificativi di un terreno vocato alla coltivazione della vite, caratterizzato da un clima e da una pedologia che rendono il Sangiovese, l’Albana e gli autoctoni Centesimino e Famoso bicchieri affascinanti e di carattere.