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di: ANDREA DI BELLA
“Coltivare la conoscenza: nuovi paradigmi oltre la crisi” è il titolo della Conferenza che si è tenuta questa mattina presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Sono intervenuti Maria Chiara Carrozza, Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Nunzia De Girolamo, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Piercarlo Grimaldi, Magnifico Rettore dell’UNISG e Carlo Petrini, Presidente dell’UNISG.
Un interessante dibattito per discutere le prospettive e i nuovi paradigmi per riformare il nostro Paese e uscire dalla crisi.
Il Rettore ha sottolineato l’importanza dell’incontro, affermando quanto sia strategico questo progetto non solo per l’Ateneo ma per il Paese.
“Coltivare la conoscenza: nuovi paradigmi oltre la crisi, sostiene il Rettore, significa guardare al Paese sotto una nuova prospettiva alla luce dell’alleanza tra il mondo della ricerca e quello dell’agricoltura: due settori che giocano un ruolo risolutivo, fondamentale per interpretare e fornire sviluppo al presente e al futuro della Nazione, nella prospettiva di superare la profonda crisi che si sta vivendo”.
“Il nostro Paese potrà risorgere dalla crisi se saprà ritrovare le competenze alla base della nostra storia: ecco quindi che la cultura del cibo non potrà che riaffermarsi come importante risorsa per la nazione, dove innovazione e tradizione saranno i pilastri di un nuovo modello di sviluppo e di crescita. Ed è proprio a Pollenzo che nasce un nuovo modo di pensare il cibo”, conclude il Rettore Piercarlo Grimaldi.
Il Ministro dell’Istruzione Carrozza ha elogiato l’innovazione e la creatività che contraddistinguono l’UNISG, la coesione territoriale, definendola “un esempio virtuoso per la crescita culturale del territorio. Una grande capacità dell’Ateneo di far sentire tutti partecipi del progetto culturale”.
Un intervento molto concreto, nel quale il Ministro Carrozza ha espresso vivo sostegno agli studenti, spesso in fondo alle aule ma al primo posto nei suoi programmi: “Voglio sottolineare il valore sociale e simbolico di quanto si fa in questa comunità, che ha la sua forza nel senso di appartenenza a un progetto culturale al servizio della collettività. Le Scienze Gastronomiche devono avere la loro dignità. La sfida dei nuovi saperi deve essere la sfida di tutto il nostro sistema di istruzione superiore”.
"Starò vicina a Pollenzo, ribadisce il Ministro: qui l’Università raccoglie uno dei grandi interessi dei giovani, il rispetto dell’Ambiente; l’UNISG è in linea con l’aspirazione dei nostri giovani“. Conclude il suo intervento con “un grosso rimpianto, quello di non avere studiato, nel corso degli studi, il senso del gusto!”.
L’intervento successivo è di Nunzia De Girolamo, che elogia innanzitutto la passione e l’amore di Carlo Petrini per l’Università di Scienze Gastronomiche.
“La nostra è un’epoca difficile, in cui tutto sembra aver perso il senso. Viviamo sotto la pressione di un’economia finanziaria che soffre di gigantismo, ma allo stesso tempo ci rendiamo conto ogni giorno di più che questo enorme edificio ha fondamenta fragili” dice il Ministro De Girolamo “tutti sono alla ricerca di una soluzione economica e politica alla crisi che non solo l’Italia sta vivendo. Forse la risposta è sotto i nostri occhi, o meglio, sotto i nostri piedi. La risposta è semplicemente la terra! Con la sua incredibile capacità di fruttificare se curata, accudita e coltivata con conoscenza, che solo gli uomini educati dalla storia e in fondo dalla stessa terra, sono capaci di produrre”.
E conclude gli interventi Carlo Petrini. “Un giorno importante per Pollenzo e spero anche per la politica italiana, perché la collaborazione attiva tra i Ministeri è l’equivalente di ciò che tutte le università del mondo auspicano: la capacità di avere una visione olistica e davvero multidisciplinare”, afferma Petrini, lanciando una nuova sfida ai Ministri: maggiore semplificazione e lotta attiva contro la burocrazia”.
“Aver lavorato a compartimenti stagni, nel passato, ha creato difficoltà e contraddizioni. Sono felice di ospitarvi qui”. E si sbizzarrisce nel declinare i concetti di produttività e produttivismo. “ La produttività oggi deve rispettare le risorse della Terra, deve essere buona e durevole nel tempo, sostenibile perché rispetta la natura”.
“Bisogna creare produttività per i piccoli produttori, dobbiamo riappropriarci dei saperi dei vecchi contadini, perché ciò è scienza, è storia, perché ha dato da mangiare, per generazioni, al nostro Paese”.
Estasiato e deciso, Petrini afferma che “sta nascendo una nuova scuola di pensiero: l’Agroecologia, che si fonda sui saperi tradizionali. Le nuove linee guida dell’UE sposeranno agricoltura e ricerca”.
Rivolgendosi, in ultimo, ai giovani studenti dell’Ateneo, conclude “Ragazzi, qui dentro abbiamo un solo capitale: siete voi. Tutto il resto non conta niente. Quando lascerete Pollenzo dovete essere pronti a cambiare il mondo, restituendo il vero valore al cibo. Voi siete qui per cambiare il mondo; la nostra missione non sarà compiuta finché ci sarà un solo bambino che soffre la fame: buona fortuna!”.